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“Lo sport ha il potere di cambiare il mondo, perché parla ai giovani in una lingua che comprendono.”
Nelson Mandela
Nella prima parte di questo articolo abbiamo visto che gli effetti positivi che lo sport ha sui giovani possono essere rovinati dalla crescente esasperazione dell’agonismo a discapito del divertimento e da programmi di allenamento che non soddisfano le esigenze dei bambini.
Ci eravamo lasciati con la promessa di analizzare tre fattori che possono portare i giovani ad allontanarsi dal mondo dello sport (genitori, allenatori, specializzazione precoce), con l’obiettivo di riflettere sul nostro ruolo nell’educazione sportiva delle nuove generazioni.
“Non ho mai dubitato delle mie capacità, perché ho lavorato tanto per costruirle. L’etica del lavoro cancella la paura: se metti impegno nel tuo lavoro, perché mai dovresti avere paura? Dovresti conoscere bene cosa sei in grado di fare e cosa no”.
Michael Jordan
Spesso siamo portati a pensare che le prestazioni di eccellenza siano collegate al possesso di abilità innate. Al talento, concetto che abbiamo affrontato qualche settimana fa in un altro articolo. Ma non è così: credere che il nostro destino sia determinato esclusivamente dai geni o dalle predisposizioni naturali non fa altro che condurre alla passività e alla rassegnazione.
Esistono milioni di individui che ritengono di essere destinati alla mediocrità o alla sconfitta da una forza superiore sulla quale credono di non avere alcun controllo. Queste persone affidano le poche speranze di successo soltanto ad un fantomatico colpo di fortuna, che però non arriva quasi mai. Purtroppo sono loro stessi a trasformare tali credenze in realtà, perché il subconscio creerà un circolo vizioso di negatività che le porterà ad attribuire al destino e alla cattiva sorte ogni risultato non in linea con le aspettative.
“La via per imparare è lunga se si procede per regole, breve e efficace se si procede per esempi.”
Seneca
Lo psicologo canadese Albert Bandura è il padre della teoria dell’apprendimento sociale. Secondo tale teoria, l’apprendimento degli individui non passa esclusivamente attraverso l’esperienza diretta, ma anche attraverso stimolazioni indirette sviluppate dall’osservazione di altre persone. Bandura negli anni ’60 ha coniato il termine Modelling (modellamento), dimostrando che l’acquisizione delle informazioni provenienti dall’esterno può incidere sulla capacità di riprodurre lo stesso comportamento. Tale teoria é incentrata sul meccanismo di identificazione che lega il discepolo osservatore al modello osservato.